le parole non
dette
progetto a cura di Diletta Landi
con le classi ID e IE ISIS Il Pontormo, Liceo delle Scienze
Umane Anno Scolastico 2011/2012
I ragazzi delle due
classi sono vestiti in monocolore (ovvero: ciascuno si veste come vuole, ma di
un colore solo, che corrisponda all'emozione che lo caratterizza). Hanno le
cartelle, con dentro i libri e quel che serve. Le due classi si trovano alla
porta di ingresso dell'auditorium, come se fosse un giorno
qualunque. Nello spazio ai piedi della platea: una cattedra e una sedia.
Il pubblico si siederà sul fondo, lo sguardo volto alle scalinate.
campanella n. 1:__________________________
PRIMA ORA_ IL MATTINO
1D & 1E
Entrano come se
entrassero in classe. Chi arriva prima, chi per ultimo, chi si siede al suo
posto e riprende a dormire, chi chiacchiera a voce altissima provocando le
proteste degli altri, chi chiede di copiare i compit,, chi ripassa. Le voci si
fanno sempre più alte. Entra la professoressa di Storia (CHIARA DI 1E) sbatte i
libri sulla cattedra per ottenere silenzio, si siede e fa l'appello.
PROF: aprite il libro
a pagina 25
Chi ce l'ha prende il
libro, gli altri tirano fuori dagli zaini astucci e
quaderni
GIACOMO: prof, per
sbaglio ho messo il libro in lavatrice..
ELISA: ho sbagliato
libro, prof!
CATERINA: la mi'
sorella mi ha vomitato sul quaderno!
ANGELO: prof, mi
dispiace, ma sono andato al funerale del mio criceto e non ho potuto studiare
CHRISTIAN: Prof! Ieri
sono diventato un Puffo e i compiti non li sapevo fare!
MARIA: il mio
fratellino mi ha ritagliato il diario e ci ha fatto un collage!
AZZURRA: mi hanno
rapito gli alieni!
GIOVANNI: hanno rapito
la mi' sorella e gli ho dovuto vendere il libro per pagare il riscatto
ALFREDO: mi son
trasformato in Supersaian ed ho distrutto i compiti...non l'ho fatto apposta,
prof!
ANGELO: Prof, ho
spedito i libri ai bambini dell'Africa...
La prof ha lo sguardo
assassino, ma non commenta, sospira, scuote la testa. Ripete:
PROF: aprite il libro
a pagina 25
Christian e Janira
leggono a turno, con voce monotona. Sulle loro voci inizia il concerto del
tempo che non passa mai. I SUONI SI AGGIUNGONO UNO DOPO L'ALTRO: clic
clac di quaderni - sfogliare di libri - bottiglie schiacciate - cerniere di
astucci - batter di penne
La prof si
addormenta. La classe se ne accorge. Le voci si fanno più dolci e lente. Uno
dopo l'altro escono i suoni: prima i quaderni, poi le bottiglie, poi le penne,
poi gli astucci, per ultimi i fogli. Chi smette di suonare, con il massimo
silenzio e l'aria complice con gli altri, si avvicina alla cattedra. Per ultime
tacciono le voci di chi legge. Tutti attorno alla cattedra.
Un segnale.
TUTTI: Bhu!
campanella n. 2________________________
SECONDA ORA_IL
COMPITO DI MATEMATICA - 1E
GIULIO
SI METTE UNA GIACCA E DIVIENE IL PROFESSORE DI MATEMATICA. SCENDE DALLA PLATEA,
E VA A SEDERSI ALLA CATTEDRA. E' UN PROFESSORE MOLTO FREDDO E BURBERO. LAVORA BENE,
MA LAVORA E BASTA.
LA CLASSE:
Buongiorno..
GIULIO: Tutti
presenti?
PAOLO: Manca il
Castelmezzano, prof...
GIULIO:....mmmm....
via il libri, allora...
PASSA
TRA I RAGAZZI E CONSEGNA IL COMPITO DI MATEMATICA. IN GIRO BORBOTTII E
SCONTENTO ALLA VISTA DEGLI ESERCIZI
GIULIO: ovviamente
sarete preparati per questo compito che deciderà della vostra promozione o
della vostra bocciatura. Quindi non voglio domande inopportune, né il vostro
solito chiacchiericcio di sottofondo, che finora non vi ha salvati dalla serie
infinita di 4 delle vostre pagelle. A lavoro!
ALBERTO
ENTRA IN CLASSE COME FOSSE IN RITARDO. E' UN PO' SCONVOLTO. SI SCUSA, PRENDE
VELOCEMENTE IL COMPITO E SI SIEDE AL SUO POSTO, ACCANTO A PAOLO E A AGNESE E
VERONICA. GLI ALTRI LO GUARDANO, MENTRE IL PROF. SCRIVE SUL REGISTRO.
PAOLO (AD ALBERTO):
oh! ma che c'hai?
ALBERTO (SUSSURRANDO
A PAOLO): .... è sucessa una cosa proprio brutta...
AGNESE: cosa?
GIULIO: silenzio,
laggiù... vi ritiro il compito!
ALBERTO: hanno
picchiato l'Anna... ieri sera.... gliene hanno date tante...
VERONICA: Anna? la
tua amica? quella bionda, bellina?
ALBERTO: lei... non
si sa chi è stato... ma ne ha prese tante... da uno dice... col viso coperto.
LA VOCE INIZIA A
CIRCOLARE TRA GLI ALTRI, SUSSURRANO, MA SI FANNO SENTIRE.
GIULIO IL PROF è
SEMPRE IN AGGUATO. SI GIOCA COME A 1 2 3 STELLA, FERMANDOSI A TESTA BASSA
APPENA IL PROF ALZA LO SGUARDO E LI RIMPROVERA.
ALBERTO: ma non si
può... ma chi può essere così stronzo? c'ha la faccia blu... l'ho vista
stanotte...
GIULIO: più in basso
del non classificato non si può scendere, sapete? chi mi vuole consegnare il compito
adesso?
ALBERTO: non ci si
crede... questo stronzo l'ha aspettata ieri sera, dopo il corso di teatro...è
uno che la conosce, sa cosa fa...
LA
VOCE PASSA E GIRA. I RAGAZZI E SOPRATTUTTO LE RAGAZZE SI AGITANO MOLTO. NON
RIESCONO A CONCENTRARSI. LA COSA E' TROPPO GROSSA PER NON PARLARNE.
GIULIO: allora?? ma è
possibile che non vi rendiate conto della gravità della situazione? la
bocciatura!!! con la somma dei vostri voti non si fa nemmeno 27...
GIULIA: ma prof!... è
successa una cosa davvero importante
GIULIO: e il compito
non è importante? non lo è?
CHIARA: professore...
quello che è successo è troppo grave... il compito..
GIULIO: il compito
cosa? il compito adesso è l'unica cosa da fare, poi chiacchiererete del resto!
PAOLO: prof! posso
andare al bagno?
GIULIO: e vai! vai al
bagno... andate tutti al bagno...
PAOLO ESCE.
JANIRA: prof... si
tratta di una cosa successa qui a scuola
GEMMA: una ragazza...
GIULIO:
(INTERROMPENDO).... sono un professore di matematica e sto facendo il mio
lavoro... non faccio lo psicologo!
MIRSIE :
professore... si tratta davvero di una cosa seria....
PAOLO RIENTRA. HA
SAPUTO CHE IL RAGAZZO CHE HA MALTRATTATO ANNA E' IL FIGLIO DEL PROF, ANCHE LUI
ADOLESCENTE. PASSA LA VOCE AGLI ALTRI, CON UN CERTO IMBARAZZO. LA COSA E'
DAVVERO BRUTTA E GRAVE. NESSUNO RIDE O PRENDE IN GIRO.
FRANCESCA: il figlio
del prof?
VIRGINIA: ma chi è?
MARIA CLOTILDE: dai,
l'hai visto mille volte.... quello alto alto della 1E, quello che gioca
strabene a pallacanestro....
ADELE: lui? ma che
dici?
SELENE: a me in terza
media mi garbava anche....
MARTINA SI METTE UNA GIACCA E DIVIENE LA VICEPRESIDE. ENTRA, SI SCUSA PER
L'INTERRUZIONE, SI AVVICINA AL PROF. I RAGAZZI SONO AMMUTOLITI.
VICEPRESIDE:
professore, scusi, le devo parlare urgentemente. Lei non mi conosce ancora,
sono la vicepreside.
GIULIO: piacere,
molto piacere...ma, vede, abbiamo compito adesso.. potremmo...
VICEPRESIDE: mi
dispiace professore, ma la cosa è di una certa importanza.... deve seguirmi in
presidenza...
IL PROF SI ALZA,
INCREDULO, E SEGUE LA VICEPRESIDE.... ESCONO... I RAGAZZI SI VOLTANO A
GUARDARLO.... INCREDULI ANCHE LORO...
campanella n.3:____________________________________
TERZA ORA_L'INTERROGAZIONE DI INGLESE_1D
TERZA ORA_L'INTERROGAZIONE DI INGLESE_1D
Benedetta va alla
cattedra, come prof di Inglese. Legge il suo registro.
BENEDETTA: e ora e ora interroghiamo... interroghiamo... ecco... no... vediamo.... ecco... Niro... vieni...
BENEDETTA: e ora e ora interroghiamo... interroghiamo... ecco... no... vediamo.... ecco... Niro... vieni...
Azzurra va alla
cattedra con i suoi libri.
BENEDETTA:
bene...allora...inzia a leggere a pagina...
Azzurra inizia a
leggere abbastanza correttamente, ma la prof non la considera. Ogni tanto
Azzurra alza lo sguardo per capire cosa stia facendo la prof, ma lo sguardo e
l'attenzione di Benedetta sono sempre altrove. Senza cambiare registro di voce,
Azzurra cambia argomento, e parla, guardando la prof che non la guarda.
AZZURRA: Stamattina
Peppino avrebbe dovuto tenere il comizio conclusivo della sua campagna
elettorale. Non ci sarà nessun comizio e non ci saranno più altre trasmissioni.
Peppino non c'è più, è morto, si è suicidato. No, non sorprendetevi perché le
cose sono andate veramente così. Lo dicono i carabinieri, il magistrato lo
dice. Dice che hanno trovato un biglietto: "voglio abbandonare la politica
e la vita". Ecco questa sarebbe la prova del suicidio, la dimostrazione. E
lui per abbandonare la politica e la vita che cosa fa: se ne va alla ferrovia,
comincia a sbattersi la testa contro un sasso, comincia a sporcare di sangue
tutto intorno, poi si fascia il corpo con il tritolo e salta in aria sui
binari. Suicidio.
La classe inzia a
contare: 1..2...3... fino ad arrivare a 100. Si alzano tutti in piedi.
AZZURRA: Questo
leggerete domani sui giornali, questo vedrete alla televisione. Anzi non
leggerete proprio niente, perché domani stampa e televisione si occuperanno di
un caso molto importante. Il ritrovamento a Roma dell'onorevole Aldo Moro,
ammazzato come un cane dalle brigate rosse. E questa è una notizia che
naturalmente fa impallidire tutto il resto. Per cui chi se ne frega del piccolo
siciliano di provincia, ma chi se ne fotte di questo Peppino Impastato. Adesso
fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall'altra parte, tanto
si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete
dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.
PAUSA
BENEDETTA(CHE NON SI
è ACCORTA DI NIENTE): bene... Niro, bene... 6 e ½.
TUTTI CANTANO ED
ESCONO DALL'AULA.
MA LA TUA VITA ADESSO
PUOI CAMBIARE SOLO SE SEI DISPOSTO A CAMMINARE
GRIDANDO FORTE SENZA
AVER PAURA CONTANDO CENTO PASSI LUNGO L'AUTOSTRADA
UNO DUE TRE QUATTRO
CINQUE DIECI CENTO PASSI UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE DIECI CENTO PASSI
UNO DUE TRE QUATTRO
CINQUE DIECI CENTO PASSI UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE DIECI CENTO PASSI
campanella n.4:
modena city ramblers_cento passi
QUARTA ORA_GIUDIZI 1D
QUARTA ORA_GIUDIZI 1D
ANXHELO DIVENTA IL
PROF DI SCIENZE. SI METTE UNA GIACCA E VA ALLA CATTEDRA.
ANXHELO/PROF: buongiorno...
TUTTI: buongiorno..
ANXHELO/PROF: manca qualcuno
TUTTI: ... no...
ANXHELO/PROF: bene, allora
interroghiamo
TUTTI: ma no, professore...
non ce lo aveva detto...oggi si doveva spiegare..
ANXHELO/PROF: interrogazione a
sorpresa
TUTTI: bella sorpresa, prof...ma
via...rimandiamo a domani..
ANXHELO/PROF: no,
no...s'interroga..e anche alla svelta... Vieni Kapxhiu, vieni.
MILLY SI ALZA E VA
ALLA CATTEDRA. E' VESTITA A MODO SUO. SUSCITA I COMMENTI DEGLI ALTRI, CHE LA
GIUDICANO, LA GUARDANO, LA INDICANO SUSSURRANDO A BASSA VOCE DURANTE TUTTA
L'INTERROGAZIONE.
ANXHELO/PROF: bene bene...di
cosa mi vuoi parlare...
MILLY: parlerei del sistema solare
ANXHELO/PROF: va bene, dimmi,
dimmi
MILLY: allora... il sistema solare.....
LA CLASSE NON SMETTE
DI COMMENTARE. MILLY OGNI TANTO DEVE INTERROMPERE IL DISCORSO, PERCHE' VIENE
DISTRATTA. CAPISCE CHE PARLANO DI LEI E ALLA FINE SBOTTA.
MILLY: ora basta! ora basta! ma che
cosa avete da giudicare? pensate di essere migliori di me? perchè? perchè avete
tutti le maglie Lacoste? O pensate che io sia strana perchè non ce l'ho?
Pensate che io sia ridicola per come mi vesto? Sapete cosa penso io, invece?
Penso che chi giudica così dalle apparenze non ha rispetto nè per gli altri nè
per se stesso. Persone che si parlano alle spalle, anche tra amici. Gente che
se il sabato sera non va a ballare non è contenta!. Pensate di sapere
perfettamente cosa è giusto e cosa non lo è? E se io non fossi poi così
sbagliata?
UNO DOPO L'ALTRO
ANCHE IL RESTO DELLA CLASSE SBOTTA, DICENDO IL PROPRIO "ORA BASTA"
UNO DOPO L'ALTRO I RAGAZZI SI ALZANO IN PIEDI.
ASIA: anche io non voglio più
essere presa in giro!
MARTINA: ora basta, sono stanca di
essere giudicata per ogni cosa che faccio!
BEATRICE: ancora non mi
conoscete... prendetevi il tempo di sapere chi sono prima di mettermi
un'etichetta sulla fronte
CATERINA: voglio essere me stessa,
senza aver paura di venir giudicata per il mio modo di essere o di fare...
ELISA: ora basta! voglio uscire di
più con gli amici!
LISA: è l'ora di smetterla di
prendere in giro e offendere le persone per qualunque cosa, di parlare dietro
le spalle senza sapere come stanno davvero i fatti!
ALESSIA B.: io sono stanca delle
persone che mi giudicano per l'aspetto fisico e non guardano cosa ho dentro!
VERONICA: ora basta! smettiamola di
giudicare le persone per come si vestono o per quello che fanno. Non sopporto
l'idea di giudicare una persona per quel che si mette o per quello che ha fatto
in passato, senza conoscerla veramente. Non giudicare mai un libro dalla
copertina.
ANTHONY: basta e basta prendermi in
giro perchè sono basso. Io dentro sono più alto di tutti!
GIOVANNI: parla con me, cerca di
capirmi. Non mi trattare dall'alto in basso solo perchè ti credi più furbo.
BENEDETTA: ora basta! non ne posso
più di essere giudicata per le mie idee politiche, perchè ognuno pensa quello
che vuole!
ALESSIA D.: è l'ora di smetterla di
giudicare dalle apparenze.
GIACOMO: ora basta..non voglio più
sentirmi dire che il mio motore è brutto e fa schifo. Intanto io il motore ce
l'ho e sicchè zitti!
GIULIA:ed io non voglio più essere
giudicata per la musica che ascolto! non ne posso più di sentirmi dire che la
mia musica fa schifo!
DEBORAH: ora basta! sono stanca
delle persone che mi giudicano per la mia altezza.
AZZURRA: ora basta! Voglio essere
chi sono e non quello che vogliono gli altri.
GABRIELE: ora basta! sono stanco di
essere preso in giro perchè ho la barba a 14 anni, con soprannomi come
"barbetta"!
VIOLA: ora basta! non voglio
soffrire! ora basta! mi voglio divertire!
ALFREDO: ora basta... non ne posso
più di una vita che sembra un processo!
SARA: ci vogliono anni per
togliersi di dosso un giudizio espresso con la superficialità più stupida!
MARIA: basta giudicare senza
conoscere, senza sapere, senza avere quel che serve per esprimere un parere. Il
pregiudizio è ignoranza.
ALESSIA T.: ora basta! non voglio
più essere giudicata superficialmente. Voglio che mi si conosca davvero, prima
di giudicarmi, guardandomi dentro, oltre le apparenze...
NOEMI: ognuno guardi se stesso e i
propri difetti... e anche i propri pregi...tutti ne abbiamo!
CHRISTIAN: ora basta di prendermi in giro perchè vado agli allenamenti e il sabato
faccio le partite e non posso venire la sera in discoteca per la stanchezza.
Credo che sia più divertente giocare bene una partita che una serata al Vois,
perchè io di questo sport son proprio appassionato ed è difficile rinunciare a
giocare. E basta anche di prendermi in giro perchè il sabato vado a letto
presto perchè il giorno dopo ho da giocare.
I RAGAZZI DI 1E SI
ALZANO ANCHE LORO IN PIEDI, DICENDO ORA BASTA.
ANXHELO/PROF E' STATO
ATTENTO AD ASCOLTARE I RAGAZZI. ALLA FINE SI ALZA IN PIEDI SULLA CATTEDRA E
DICE FORTE
ANXHELO/PROF: e dico anche io ora
basta! Non ho più voglia di essere giudicato e preso in giro per il mio
cognome. Puh! Lama! Puh! Divertente, eh? Dopo 30 anni di onorato servizio
ancora devo sopportare...Ma ora mi sono stancato...non lo tollero più. Lama, mi
chiamo Anxhelo Lama e non sopporto più chi sputa sul mio cognome.
I RAGAZZI E LE
RAGAZZE SI SIEDONO PIANO. OCCHI NEGLI OCCHI.
campanella n. 5:_________________________________
QUINTA ORA_NON CAPISCO PIU' NIENTE
1D E 1E
I RAGAZZI E LE
RAGAZZE SI SIEDONO COMPOSTI, STA ARRIVANDO IL PROF PIU' SEVERO DI TUTTI. TIRANO
FUORI LIBRI E QUADERNI. CHRISTIAN SI METTE LA GIACCA E DIVENTA IL PROF DI
LATINO. PARLA MA NON SI CAPISCE NIENTE DI QUELLO CHE DICE. I RAGAZZI SI
IMPEGNANO MOLTISSIMO MA DAVVERO NON RIESCONO A CAPIRE UNA PAROLA. CHRISTIAN
CONTINUA A SPIEGARE USANDO LA SUA LINGUA INVENTATA. LA CLASSE E' SEMPRE PIU' SCORAGGIATA.
campanella n. 6:_______________________________________
CHRISTIAN/PROF: (STAVOLTA, E PER L'UNICA VOLTA, COMPRENSIBILE)
Bene ragazzi, capito tutto? Allora domani si interroga... Preparatevi!
ESCE
SESTA ORA_FAVORITISMI 1E
ENTRA MARTINA, PROF
DI ECONOMIA
MARTINA/PROF: buongiorno
ragazzi...
TUTTI: buongiorno...
MARTINA: oggi devo
interrogare... allora...chiamiamo Altamore, Cinci, Dainelli, Ricigliano.
LE RAGAZZE VANNO ALLA
CATTEDRA
MARTINA/PROF:
Altamore, allora, di cosa mi vuoi parlare?
CHIARA:.. parlerei
dell'economia...allora, l'economia è...
MARTINA/PROF (INTERROMPENDOLA): va benissimo,
Altamore... basta così. Nove! E tu Cinci? Di cosa parli?
GRETA: allora io
parlo dei carciofi che in questa stagione...
MARTINA/PROF (INTERROMPENDOLA): Cinci, basta così, perchè io lo so che tu sei una brava
ragazza, studiosa e responsabile, sicchè ti metto otto più.
SARA: prof, posso
andare in bagno?
MARTINA/PROF: vai
vai... Invece tu, Dainelli, dimmi qualcosa sull'economia.
GIULIA:L'economia è
una disciplina sociale, infatti, a differenza del diritto, non è una disciplina
certa e si divide in microeconomia e macroeconomia....
MARTINA/PROF (INTERROMPENDOLA): ok, Dainelli.
Cinque.
FUORI INIZIA A
NEVICARE. I RAGAZZI SE NE ACCORGONO E DURANTE L'INTERROGAZIONE GUARDANO FUORI E
COMMENTANO. QUALCUNO COL TELEFONO CHIAMA A CASA. INIZIANO AD AGITARSI.
SARA (RIENTRA UN PO' ALLARMATA): Prof, ha detto
il preside che siccome nevica forte, chi abita lontano telefoni a casa
MARTINA/PROF: no,
ragazzi, qui non ci siamo capiti. Non nevica. Tutti che si agitano, preside,
vicepreside, famiglia.. state tranquilli che lo decido io quando
nevica...comunque...Ricigliano, parlami della moneta.
JANIRA:
allora..anticamente non esisteva la moneta, ma esisteva il baratto, che
consiste nello scambiare la propria merce con la merce che si desidera.
MARTINA/PROF: Va
bene, Ricigliano. Ti metto cinque più. E' anche troppo.
INTANTO LA CLASSE FA
CONFUSIONE E BIANCA STA COPIANDO I COMPITI DAL QUADERNO PIU' VICINO.
MARTINA/PROF:no,
ragazzi, smettetela, qui non siamo al bar e Tabrea, cosa stai facendo?
BIANCA: niente,
prof..
MARTINA/PROF: Tabrea,
queste sono bugie menzogne e falsità...
BIANCA: ma, prof..
MARTINA/PROF: niente
ma...devo finire di interrogare... Bianco, vieni...
FEDERICA: prof, mi
scusi ma devo uscire adesso per fare le fotocopie del copione per il teatro,
dopo abbiamo le prove...
MARTINA/PROF(SI ARRABBIA
MOLTISSIMO, GIRA PER LA CLASSE E INFINE ESCE): ecco, ecco...ci mancava il teatrino
ora... Ore buttate al vento, invece che studiare, eh? Fanno il teatro ,
loro...bravi, bravi... si vede come vi fa bene il teatro a voi... tutte
menzogne, bugie e falsità....
USCITO IL PROF, CHI
VUOLE, SORRIDENDO PRENDE UN TESTO DI SHAKESPEARE E LEGGE, ALZANDOSI IN PIEDI
MUSICA:_______________________
_____________: Amore
non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro
allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non
vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è
sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur
se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in
poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se
questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai
amato.
______________: (Miranda,
da La Tempesta) se con la vostra arte, amatissimo padre, avete sollevato quest'
urlo dalle onde selvagge, ora calmatele. Sembra che l'aria voglia rovesciare
fetida pece...
_____________: (Riccardo,
da Riccardo III) Bisogna ch'io mi sposi con la figlia di Edoardo, chè il mio
regno altrimenti poggia su un fragile sostegno di vetro.. Ammazzarle prima i
fratelli e poi sposarla. La via del successo si presenta piuttosto incerta. Ma
io sono talmente immerso nel sangue che ogni delitto trae dietro di sé un altro
delitto. La pietà che muove le lacrime non si trova davvero in questo mio
occhio.
_____________: (Prospero,
da La Tempesta) siam della stesse stoffa di cui son fatti i sogni
_____________:
(Benedetto, da Molto rumeore per nulla) Non giurerò che l'amore non possa trasformarmi
in un'ostrica, ma finchè non mi avrà trasformato in un'ostrica, non farà di me
uno sciocco. Una donna è bella, e con questo? Un'altra è saggia, e con questo?
Un'altra è virtuosa, e con questo?Finchè tutte le grazie non saranno unite in
una donna sola, nessuna donna entrerà nelle mie grazie.
_____________:
(Calibano, da La Tempesta) Mi hai insegnato a paralre, e questo è il frutto: so
come maledirti, ora. Ti stermini la peste rossa per avermi insegnato a parlare.
_____________: (Lady
Macbeth, da Macbeth) venite spiriti, che agitate pensieri di morte, snaturatemi
il sesso, riempitemi tutta, da capo a piedi, della più crudele ferocia!
Condensate il mio sangue, chiudete in me ogni via, ogni accesso al rimorso, chè
nessun pungente ritorno di pietà naturale scuota il mio feroce proposito o
metta indugio tra esso e il suo compimento.
____________: perché
sospirare, donne? Perché sospirare? Da sempre l'uomo non fa che ingannare. Di
questa o di quella infido amante, a nulla rimane costante. Cessate dunque il
pianto e il soffrire e l'uomo con gioia lasciate fuggire. Siate felici! Lamenti
e sospiri mutando sempre in allegri raggiri.
_____________: (Puck, da Sogno di una notte
di mezza estate) Se le nostre parvenze offesi v'hanno
immaginate, e poco sarà il danno
che quanto vi comparve qui davanti
fu inganno e che sognaste tutti quanti
e il pigro e ingenuo spunto
che in sogno abbiamo assunto
perdonateci,
e noi sapremo fare
del nostro meglio per riparare
Finito è lo spettacolo e l'incanto.
Ora, o signori, addio, ma siate umani
salutate col batter delle mani
questa nostra fatica e il dio del canto.