domenica 1 aprile 2012

LE PAROLE NON DETTE-copione completo!!!



le parole non dette
progetto a cura di Diletta Landi
con le classi ID e IE ISIS Il Pontormo, Liceo delle Scienze Umane Anno Scolastico 2011/2012
I ragazzi delle due classi sono vestiti in monocolore (ovvero: ciascuno si veste come vuole, ma di un colore solo, che corrisponda all'emozione che lo caratterizza). Hanno le cartelle, con dentro i libri e quel che serve. Le due classi si trovano alla porta di ingresso dell'auditorium, come se fosse un giorno qualunque. Nello spazio ai piedi della platea: una cattedra e una sedia. Il pubblico si siederà sul fondo, lo sguardo volto alle scalinate.

campanella n. 1:__________________________
PRIMA ORA_ IL MATTINO 1D & 1E
Entrano come se entrassero in classe. Chi arriva prima, chi per ultimo, chi si siede al suo posto e riprende a dormire, chi chiacchiera a voce altissima provocando le proteste degli altri, chi chiede di copiare i compit,, chi ripassa. Le voci si fanno sempre più alte. Entra la professoressa di Storia (CHIARA DI 1E) sbatte i libri sulla cattedra per ottenere silenzio, si siede e fa l'appello.
PROF: aprite il libro a pagina 25
Chi ce l'ha prende il libro, gli altri tirano fuori dagli zaini astucci e quaderni
GIACOMO: prof, per sbaglio ho messo il libro in lavatrice..
ELISA: ho sbagliato libro, prof!
CATERINA: la mi' sorella mi ha vomitato sul quaderno! 
ANGELO: prof, mi dispiace, ma sono andato al funerale del mio criceto e non ho potuto studiare
CHRISTIAN: Prof! Ieri sono diventato un Puffo e i compiti non li sapevo fare!
MARIA: il mio fratellino mi ha ritagliato il diario e ci ha fatto un collage!
AZZURRA: mi hanno rapito gli alieni!
GIOVANNI: hanno rapito la mi' sorella e gli ho dovuto vendere il libro per pagare il riscatto
ALFREDO: mi son trasformato in Supersaian ed ho distrutto i compiti...non l'ho fatto apposta, prof!
ANGELO: Prof, ho spedito i libri ai bambini dell'Africa...
La prof ha lo sguardo assassino, ma non commenta, sospira, scuote la testa. Ripete:
PROF: aprite il libro a pagina 25
Christian e Janira leggono a turno, con voce monotona. Sulle loro voci inizia il concerto del tempo che non passa mai.  I SUONI SI AGGIUNGONO UNO DOPO L'ALTRO: clic clac di quaderni - sfogliare di libri - bottiglie schiacciate - cerniere di astucci - batter di penne 
La prof si addormenta. La classe se ne accorge. Le voci si fanno più dolci e lente. Uno dopo l'altro escono i suoni: prima i quaderni, poi le bottiglie, poi le penne, poi gli astucci, per ultimi i fogli. Chi smette di suonare, con il massimo silenzio e l'aria complice con gli altri, si avvicina alla cattedra. Per ultime tacciono le voci di chi legge. Tutti attorno alla cattedra.
Un segnale.
TUTTI: Bhu!

campanella n. 2________________________

SECONDA ORA_IL COMPITO DI MATEMATICA - 1E
GIULIO SI METTE UNA GIACCA E DIVIENE IL PROFESSORE DI MATEMATICA. SCENDE DALLA PLATEA, E VA A SEDERSI ALLA CATTEDRA. E' UN PROFESSORE MOLTO FREDDO E BURBERO. LAVORA BENE, MA LAVORA E BASTA.
GIULIO:  Buongiorno...
LA CLASSE: Buongiorno..
GIULIO: Tutti presenti?
PAOLO: Manca il Castelmezzano, prof...
GIULIO:....mmmm.... via il libri, allora... 
PASSA TRA I RAGAZZI E CONSEGNA IL COMPITO DI MATEMATICA. IN GIRO BORBOTTII E SCONTENTO ALLA VISTA DEGLI ESERCIZI
GIULIO: ovviamente sarete preparati per questo compito che deciderà della vostra promozione o della vostra bocciatura. Quindi non voglio domande inopportune, né il vostro solito chiacchiericcio di sottofondo, che finora non vi ha salvati dalla serie infinita di 4 delle vostre pagelle. A lavoro!
ALBERTO ENTRA IN CLASSE COME FOSSE IN RITARDO. E' UN PO' SCONVOLTO. SI SCUSA, PRENDE VELOCEMENTE IL COMPITO E SI SIEDE AL SUO POSTO, ACCANTO A PAOLO E A AGNESE E VERONICA. GLI ALTRI LO GUARDANO, MENTRE IL PROF. SCRIVE SUL REGISTRO.
PAOLO (AD ALBERTO): oh! ma che c'hai?
ALBERTO (SUSSURRANDO A PAOLO): .... è sucessa una cosa proprio brutta...
AGNESE: cosa?
GIULIO: silenzio, laggiù... vi ritiro il compito!
ALBERTO: hanno picchiato l'Anna... ieri sera.... gliene hanno date tante...
VERONICA: Anna? la tua amica? quella bionda, bellina?
ALBERTO: lei... non si sa chi è stato... ma ne ha prese tante... da uno dice... col viso coperto.
LA VOCE INIZIA A CIRCOLARE TRA GLI ALTRI, SUSSURRANO, MA SI FANNO SENTIRE.
GIULIO IL PROF è SEMPRE IN AGGUATO. SI GIOCA COME A 1 2 3 STELLA, FERMANDOSI A TESTA BASSA APPENA IL PROF ALZA LO SGUARDO E LI RIMPROVERA.
ALBERTO: ma non si può... ma chi può essere così stronzo? c'ha la faccia blu... l'ho vista stanotte... 
GIULIO: più in basso del non classificato non si può scendere, sapete? chi mi vuole consegnare il compito adesso?
ALBERTO: non ci si crede... questo stronzo l'ha aspettata ieri sera, dopo il corso di teatro...è uno che la conosce, sa cosa fa...
LA VOCE PASSA E GIRA. I RAGAZZI E SOPRATTUTTO LE RAGAZZE SI AGITANO MOLTO. NON RIESCONO A CONCENTRARSI. LA COSA E' TROPPO GROSSA PER NON PARLARNE.
GIULIO: allora?? ma è possibile che non vi rendiate conto della gravità della situazione? la bocciatura!!! con la somma dei vostri voti non si fa nemmeno 27...
GIULIA: ma prof!... è successa una cosa davvero importante
GIULIO: e il compito non è importante? non lo è?
CHIARA: professore... quello che è successo è troppo grave... il compito..
GIULIO: il compito cosa? il compito adesso è l'unica cosa da fare, poi chiacchiererete del resto!
PAOLO: prof! posso andare al bagno?
GIULIO: e vai! vai al bagno... andate tutti al bagno...
PAOLO ESCE.
JANIRA: prof... si tratta di una cosa successa qui a scuola
GEMMA: una ragazza...
GIULIO: (INTERROMPENDO).... sono un professore di matematica e sto facendo il mio lavoro... non faccio lo psicologo!
MIRSIE : professore... si tratta davvero di una cosa seria....
PAOLO RIENTRA. HA SAPUTO CHE IL RAGAZZO CHE HA MALTRATTATO ANNA E' IL FIGLIO DEL PROF, ANCHE LUI ADOLESCENTE. PASSA LA VOCE AGLI ALTRI, CON UN CERTO IMBARAZZO. LA COSA E' DAVVERO BRUTTA E GRAVE. NESSUNO RIDE O PRENDE IN GIRO.
FRANCESCA: il figlio del prof?
VIRGINIA: ma chi è?
MARIA CLOTILDE: dai, l'hai visto mille volte.... quello alto alto della 1E, quello che gioca strabene a pallacanestro....
ADELE: lui? ma che dici?
SELENE: a me in terza media mi garbava anche....
MARTINA SI METTE UNA GIACCA E DIVIENE LA VICEPRESIDE. ENTRA, SI SCUSA PER L'INTERRUZIONE, SI AVVICINA AL PROF. I RAGAZZI SONO AMMUTOLITI.
VICEPRESIDE: professore, scusi, le devo parlare urgentemente. Lei non mi conosce ancora, sono la vicepreside.
GIULIO: piacere, molto piacere...ma, vede, abbiamo compito adesso.. potremmo...
VICEPRESIDE: mi dispiace professore, ma la cosa è di una certa importanza.... deve seguirmi in presidenza...
IL PROF SI ALZA, INCREDULO, E SEGUE LA VICEPRESIDE.... ESCONO... I RAGAZZI SI VOLTANO A GUARDARLO.... INCREDULI ANCHE LORO...

campanella n.3:____________________________________

TERZA ORA_L'INTERROGAZIONE DI INGLESE_1D

Benedetta va alla cattedra, come prof di Inglese. Legge il suo registro.
BENEDETTA: e ora e ora interroghiamo... interroghiamo... ecco... no... vediamo.... ecco... Niro... vieni...
Azzurra va alla cattedra con i suoi libri.
BENEDETTA: bene...allora...inzia a leggere a pagina...
Azzurra inizia a leggere abbastanza correttamente, ma la prof non la considera. Ogni tanto Azzurra alza lo sguardo per capire cosa stia facendo la prof, ma lo sguardo e l'attenzione di Benedetta sono sempre altrove. Senza cambiare registro di voce, Azzurra cambia argomento, e parla, guardando la prof che non la guarda.
AZZURRA: Stamattina Peppino avrebbe dovuto tenere il comizio conclusivo della sua campagna elettorale. Non ci sarà nessun comizio e non ci saranno più altre trasmissioni. Peppino non c'è più, è morto, si è suicidato. No, non sorprendetevi perché le cose sono andate veramente così. Lo dicono i carabinieri, il magistrato lo dice. Dice che hanno trovato un biglietto: "voglio abbandonare la politica e la vita". Ecco questa sarebbe la prova del suicidio, la dimostrazione. E lui per abbandonare la politica e la vita che cosa fa: se ne va alla ferrovia, comincia a sbattersi la testa contro un sasso, comincia a sporcare di sangue tutto intorno, poi si fascia il corpo con il tritolo e salta in aria sui binari. Suicidio.
La classe inzia a contare: 1..2...3... fino ad arrivare a 100. Si alzano tutti in piedi.
AZZURRA: Questo leggerete domani sui giornali, questo vedrete alla televisione. Anzi non leggerete proprio niente, perché domani stampa e televisione si occuperanno di un caso molto importante. Il ritrovamento a Roma dell'onorevole Aldo Moro, ammazzato come un cane dalle brigate rosse. E questa è una notizia che naturalmente fa impallidire tutto il resto. Per cui chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia, ma chi se ne fotte di questo Peppino Impastato. Adesso fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall'altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.
PAUSA
BENEDETTA(CHE NON SI è ACCORTA DI NIENTE): bene... Niro, bene... 6 e ½.

TUTTI CANTANO ED ESCONO DALL'AULA.
MA LA TUA VITA ADESSO PUOI CAMBIARE SOLO SE SEI DISPOSTO A CAMMINARE
GRIDANDO FORTE SENZA AVER PAURA CONTANDO CENTO PASSI LUNGO L'AUTOSTRADA
UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE DIECI CENTO PASSI UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE DIECI CENTO PASSI
UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE DIECI CENTO PASSI UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE DIECI CENTO PASSI
campanella n.4: modena city ramblers_cento passi

QUARTA ORA_GIUDIZI 1D

ANXHELO DIVENTA IL PROF DI SCIENZE. SI METTE UNA GIACCA E VA ALLA CATTEDRA.
ANXHELO/PROF: buongiorno... 
TUTTI: buongiorno..
ANXHELO/PROF: manca qualcuno
TUTTI: ... no...
ANXHELO/PROF: bene, allora interroghiamo
TUTTI: ma no, professore...  non ce lo aveva detto...oggi si doveva spiegare..
ANXHELO/PROF: interrogazione a sorpresa
TUTTI: bella sorpresa, prof...ma via...rimandiamo a domani..
ANXHELO/PROF: no, no...s'interroga..e anche alla svelta... Vieni Kapxhiu, vieni.
MILLY SI ALZA E VA ALLA CATTEDRA. E' VESTITA A MODO SUO. SUSCITA I COMMENTI DEGLI ALTRI, CHE LA GIUDICANO, LA GUARDANO, LA INDICANO SUSSURRANDO A BASSA VOCE DURANTE TUTTA L'INTERROGAZIONE.
ANXHELO/PROF:  bene bene...di cosa mi vuoi parlare...
MILLY: parlerei del sistema solare
ANXHELO/PROF: va bene, dimmi, dimmi
MILLY: allora... il sistema solare.....
LA CLASSE NON SMETTE DI COMMENTARE. MILLY OGNI TANTO DEVE INTERROMPERE IL DISCORSO, PERCHE' VIENE DISTRATTA. CAPISCE CHE PARLANO DI LEI E ALLA FINE SBOTTA.
MILLY: ora basta! ora basta! ma che cosa avete da giudicare? pensate di essere migliori di me? perchè? perchè avete tutti le maglie Lacoste? O pensate che io sia strana perchè non ce l'ho? Pensate che io sia ridicola per come mi vesto? Sapete cosa penso io, invece? Penso che chi giudica così dalle apparenze non ha rispetto nè per gli altri nè per se stesso. Persone che si parlano alle spalle, anche tra amici. Gente che se il sabato sera non va a ballare non è contenta!. Pensate di sapere perfettamente cosa è giusto e cosa non lo è? E se io non fossi poi così sbagliata?
UNO DOPO L'ALTRO ANCHE IL RESTO DELLA CLASSE SBOTTA, DICENDO IL PROPRIO "ORA BASTA" UNO DOPO L'ALTRO I RAGAZZI SI ALZANO IN PIEDI.
ASIA: anche io non voglio più essere presa in giro!
MARTINA: ora basta, sono stanca di essere giudicata per ogni cosa che faccio!
BEATRICE: ancora non mi conoscete... prendetevi il tempo di sapere chi sono prima di mettermi un'etichetta sulla fronte
CATERINA: voglio essere me stessa, senza aver paura di venir giudicata per il mio modo di essere o di fare...
ELISA: ora basta! voglio uscire di più con gli amici!
LISA: è l'ora di smetterla di prendere in giro e offendere le persone per qualunque cosa, di parlare dietro le spalle senza sapere come stanno davvero i fatti!
ALESSIA B.: io sono stanca delle persone che mi giudicano per l'aspetto fisico e non guardano cosa ho dentro!
VERONICA: ora basta! smettiamola di giudicare le persone per come si vestono o per quello che fanno. Non sopporto l'idea di giudicare una persona per quel che si mette o per quello che ha fatto in passato, senza conoscerla veramente. Non giudicare mai un libro dalla copertina.
ANTHONY: basta e basta prendermi in giro perchè sono basso. Io dentro sono più alto di tutti!
GIOVANNI: parla con me, cerca di capirmi. Non mi trattare dall'alto in basso solo perchè ti credi più furbo.
BENEDETTA: ora basta! non ne posso più di essere giudicata per le mie idee politiche, perchè ognuno pensa quello che vuole!
ALESSIA D.: è l'ora di smetterla di giudicare dalle apparenze.
GIACOMO: ora basta..non voglio più sentirmi dire che il mio motore è brutto e fa schifo. Intanto io il motore ce l'ho e sicchè zitti!
GIULIA:ed io non voglio più essere giudicata per la musica che ascolto! non ne posso più di sentirmi dire che la mia musica fa schifo!
DEBORAH: ora basta! sono stanca delle persone che mi giudicano per la mia altezza.
AZZURRA: ora basta! Voglio essere chi sono e non quello che vogliono gli altri.
GABRIELE: ora basta! sono stanco di essere preso in giro perchè ho la barba a 14 anni, con soprannomi come "barbetta"!
VIOLA: ora basta! non voglio soffrire! ora basta! mi voglio divertire!
ALFREDO: ora basta... non ne posso più di una vita che sembra un processo!
SARA: ci vogliono anni per togliersi di dosso un giudizio espresso con la superficialità più stupida!
MARIA: basta giudicare senza conoscere, senza sapere, senza avere quel che serve per esprimere un parere. Il pregiudizio è ignoranza.
ALESSIA T.: ora basta! non voglio più essere giudicata superficialmente. Voglio che mi si conosca davvero, prima di giudicarmi, guardandomi dentro, oltre le apparenze...
NOEMI: ognuno guardi se stesso e i propri difetti... e anche i propri pregi...tutti ne abbiamo!
CHRISTIAN: ora basta di prendermi in giro perchè vado agli allenamenti e il sabato faccio le partite e non posso venire la sera in discoteca per la stanchezza. Credo che sia più divertente giocare bene una partita che una serata al Vois, perchè io di questo sport son proprio appassionato ed è difficile rinunciare a giocare. E basta anche di prendermi in giro perchè il sabato vado a letto presto perchè il giorno dopo ho da giocare.
I RAGAZZI DI 1E SI ALZANO ANCHE LORO IN PIEDI, DICENDO ORA BASTA.
ANXHELO/PROF E' STATO ATTENTO AD ASCOLTARE I RAGAZZI. ALLA FINE SI ALZA IN PIEDI SULLA CATTEDRA E DICE FORTE
ANXHELO/PROF: e dico anche io ora basta! Non ho più voglia di essere giudicato e preso in giro per il mio cognome. Puh! Lama! Puh! Divertente, eh? Dopo 30 anni di onorato servizio ancora devo sopportare...Ma ora mi sono stancato...non lo tollero più. Lama, mi chiamo Anxhelo Lama e non sopporto più chi sputa sul mio cognome.   
I RAGAZZI E LE RAGAZZE SI SIEDONO PIANO. OCCHI NEGLI OCCHI.

campanella n. 5:_________________________________

QUINTA ORA_NON CAPISCO PIU' NIENTE 1D E 1E

I RAGAZZI E LE RAGAZZE SI SIEDONO COMPOSTI, STA ARRIVANDO IL PROF PIU' SEVERO DI TUTTI. TIRANO FUORI LIBRI E QUADERNI. CHRISTIAN SI METTE LA GIACCA E DIVENTA IL PROF DI LATINO. PARLA MA NON SI CAPISCE NIENTE DI QUELLO CHE DICE. I RAGAZZI SI IMPEGNANO MOLTISSIMO MA DAVVERO NON RIESCONO A CAPIRE UNA PAROLA. CHRISTIAN CONTINUA A SPIEGARE USANDO LA SUA LINGUA INVENTATA. LA CLASSE E' SEMPRE PIU' SCORAGGIATA.

campanella n. 6:_______________________________________

CHRISTIAN/PROF: (STAVOLTA, E PER L'UNICA VOLTA, COMPRENSIBILE) Bene ragazzi, capito tutto? Allora domani si interroga... Preparatevi!

ESCE

SESTA ORA_FAVORITISMI 1E

ENTRA MARTINA, PROF DI ECONOMIA

MARTINA/PROF: buongiorno ragazzi...
TUTTI: buongiorno...
MARTINA: oggi devo interrogare... allora...chiamiamo Altamore, Cinci, Dainelli, Ricigliano.
LE RAGAZZE VANNO ALLA CATTEDRA
MARTINA/PROF: Altamore, allora, di cosa mi vuoi parlare?
CHIARA:.. parlerei dell'economia...allora, l'economia è...
MARTINA/PROF (INTERROMPENDOLA): va benissimo, Altamore... basta così. Nove! E tu Cinci? Di cosa parli?
GRETA: allora io parlo dei carciofi che in questa stagione...
MARTINA/PROF (INTERROMPENDOLA): Cinci, basta così, perchè io lo so che tu sei una brava ragazza, studiosa e responsabile, sicchè ti metto otto più.
SARA: prof, posso andare in bagno?
MARTINA/PROF: vai vai...  Invece tu, Dainelli, dimmi qualcosa sull'economia.
GIULIA:L'economia è una disciplina sociale, infatti, a differenza del diritto, non è una disciplina certa e si divide in microeconomia e macroeconomia....
MARTINA/PROF (INTERROMPENDOLA): ok, Dainelli. Cinque.
FUORI INIZIA A NEVICARE. I RAGAZZI SE NE ACCORGONO E DURANTE L'INTERROGAZIONE GUARDANO FUORI E COMMENTANO. QUALCUNO COL TELEFONO CHIAMA A CASA. INIZIANO AD AGITARSI.
SARA (RIENTRA UN PO' ALLARMATA): Prof, ha detto il preside che siccome nevica forte, chi abita lontano telefoni a casa
MARTINA/PROF: no, ragazzi, qui non ci siamo capiti. Non nevica. Tutti che si agitano, preside, vicepreside, famiglia.. state tranquilli che lo decido io quando nevica...comunque...Ricigliano, parlami della moneta.
JANIRA: allora..anticamente non esisteva la moneta, ma esisteva il baratto, che consiste nello scambiare la propria merce con la merce che si desidera.
MARTINA/PROF: Va bene, Ricigliano. Ti metto cinque più. E' anche troppo.
INTANTO LA CLASSE FA CONFUSIONE E BIANCA STA COPIANDO I COMPITI DAL QUADERNO PIU' VICINO.
MARTINA/PROF:no, ragazzi, smettetela, qui non siamo al bar e Tabrea, cosa stai facendo?
BIANCA: niente, prof..
MARTINA/PROF: Tabrea, queste sono bugie menzogne e falsità...
BIANCA: ma, prof..
MARTINA/PROF: niente ma...devo finire di interrogare... Bianco, vieni...
FEDERICA: prof, mi scusi ma devo uscire adesso per fare le fotocopie del copione per il teatro, dopo abbiamo le prove...
MARTINA/PROF(SI ARRABBIA MOLTISSIMO, GIRA PER LA CLASSE E INFINE ESCE): ecco, ecco...ci mancava il teatrino ora... Ore buttate al vento, invece che studiare, eh? Fanno il teatro , loro...bravi, bravi... si vede come vi fa bene il teatro a voi... tutte menzogne, bugie e falsità....

USCITO IL PROF, CHI VUOLE, SORRIDENDO PRENDE UN TESTO DI SHAKESPEARE E LEGGE, ALZANDOSI IN PIEDI
MUSICA:_______________________

_____________: Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

______________: (Miranda, da La Tempesta) se con la vostra arte, amatissimo padre, avete sollevato quest' urlo dalle onde selvagge, ora calmatele. Sembra che l'aria voglia rovesciare fetida pece...

_____________: (Riccardo, da Riccardo III) Bisogna ch'io mi sposi con la figlia di Edoardo, chè il mio regno altrimenti poggia su un fragile sostegno di vetro.. Ammazzarle prima i fratelli e poi sposarla. La via del successo si presenta piuttosto incerta. Ma io sono talmente immerso nel sangue che ogni delitto trae dietro di sé un altro delitto. La pietà che muove le lacrime non si trova davvero in questo mio occhio.

_____________: (Prospero, da La Tempesta) siam della stesse stoffa di cui son fatti i sogni

_____________: (Benedetto, da Molto rumeore per nulla)  Non giurerò che l'amore non possa trasformarmi in un'ostrica, ma finchè non mi avrà trasformato in un'ostrica, non farà di me uno sciocco. Una donna è bella, e con questo? Un'altra è saggia, e con questo? Un'altra è virtuosa, e con questo?Finchè tutte le grazie non saranno unite in una donna sola, nessuna donna entrerà nelle mie grazie.

_____________: (Calibano, da La Tempesta) Mi hai insegnato a paralre, e questo è il frutto: so come maledirti, ora. Ti stermini la peste rossa per avermi insegnato a parlare.

_____________: (Lady Macbeth, da Macbeth) venite spiriti, che agitate pensieri di morte, snaturatemi il sesso, riempitemi tutta, da capo a piedi, della più crudele ferocia! Condensate il mio sangue, chiudete in me ogni via, ogni accesso al rimorso, chè nessun pungente ritorno di pietà naturale scuota il mio feroce proposito o metta indugio tra esso e il suo compimento.

____________: perché sospirare, donne? Perché sospirare? Da sempre l'uomo non fa che ingannare. Di questa o di quella infido amante, a nulla rimane costante. Cessate dunque il pianto e il soffrire e l'uomo con gioia lasciate fuggire. Siate felici! Lamenti e sospiri mutando sempre in allegri raggiri.

_____________: (Puck, da Sogno di una notte di mezza estate) Se le nostre parvenze offesi v'hanno
immaginate, e poco sarà il danno
che quanto vi comparve qui davanti
fu inganno e che sognaste tutti quanti
e il pigro e ingenuo spunto
che in sogno abbiamo assunto
perdonateci,  e noi sapremo fare
del nostro meglio per riparare
Finito è lo spettacolo e l'incanto.
Ora, o signori, addio, ma siate umani
salutate col batter delle mani
questa nostra fatica e il dio del canto.